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giovedì 20 ottobre 2016

120. BLUES4: il pollaio fuzz dei THE CHICKEN QUEENS (e recensione 34 "Buzz")


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INTRO
   L'essenzialità del blues, l'ambiente povero e senza pretese dove tutto nacque, ben si presta alle line-up più svariate, alle band improvvisate con chiunque abbia uno strumento in mano. E' in questo ambiente, innanzitutto, che il combo chitarra e batteria prende il via, che gli viene dato un senso e un riconoscimento, non considerandolo necessariamente un trio mancante di uno strumento. Se poi ci aggiungiamo la grinta della Garage Music, e il suo nascere in ambiente altrettanto umile e senza pretese, ecco che capiamo come il duo blues (o garage blues che sia), debba essere il combo più diffuso tra le 2-man band mondiali. Questo in realtà vale negli States, dove il duo per eccellenza, The White Stripes, si basa proprio sulla scia di una rinascita di garage music e dove numerosissimi sono i duo d'ispirazione blues. Molto meno si può dire per l'Italia dove, sebbene non manchino esempi mirabili (uno su tutti il power duo nazionale più famoso, ossia i BSBE) il set-up chitarra elettrica-batteria blues non è poi così diffuso. Sono molti di più i power duo strumentali o che comunque si deliziano con tecnicissimi riff matematici o con qualche forma di post hardcore. Dopo aver tanto presentato questa tipologia di band, vogliamo oggi coprire la lacuna del blues trattando di un duo che sta facendo molto parlare di sè, i CHICKEN QUEENS, presenti ormai sui palchi di tutta Italia, dai festival ai concorsi nazionali, dai locali agli studi radiofonici, nonché in svariate compilation (anche nella nostra EmilyDuo, qui l'articolo con il free donwload). Esaminiamo quindi con piacere i galli del pollaio blues nazionale.

RETROSPETTIVA
   Il duo CHICKEN QUEENS nasce ufficialmente a Modena nell'estate 2012 dall'incontro del chitarrista e cantante Matteo Capirossi e il batterista Luca Sernesi ('96), nel ruolo qui anche di corista. La band aveva già alle spalle brevi esperimenti con un altro paio di batteristi ma è solo quando i due s'incontrano a una jam session che realizzano di condividere una vera e propria sintonia. L'energia del batterista di origini metal (che suona ora anche in un trio di due synth e batteria, i Voided Void) era proprio ciò che mancava al blues di Matteo che si ispirava sì a miti come Muddy Waters e Howlin Wolf ma anche a Jimi Hendrix, agli Stones e ai Led Zeppelin, senza dimenticare i riferimenti del presente come i White Stripes e i Jon Spencer Blues Explosion. Solo ora la musica dei Chicken Queens prende veramente forma e senso in un formula personale e vincente, così i due iniziano a comporre i brani per il loro omonimo Ep autoprodotto.
   E' invece nel 2014 che escono con l'Lp di debutto, Up From the Grave, 10 pezzi sempre autoprodotti. Un album interessante, di tiro, con brani accattivanti di derivazione Garage ma anche HardBlues, diretto e senza fronzoli o, come leggiamo nel loro comunicato stampa: "un blues che si avvicina al grunge con la volontà di diventare punk" e che tanta approvazione ritrova nel pubblico.
Sono molti infatti i palchi calcati da questi pollastri del blues, con la loro chitarra grossa, la voce urlata e la batteria ben presente, un'attitudine punk ben calibrata ed accattivante che li porta infine a vincere la finale di Arezzo Wave 2014 per l'Emilia Romagna, regione che rappresentano quindi alle selezioni nazionali. Da qui in poi il loro nome si fa sentire nei circuiti underground poiché iniziano a spalleggiare band importanti del panorama indie italiano quali i BSBE, Pan Del Diavolo, Management del Dolore Post Operatorio, Le Luci della Centrale Elettrica o Marta Sui Tubi.
   Alla fine del tour promozionale di Up From the Grave, inatteso è però un loro annuncio: non saranno più un duo ma allargheranno il combo al bassista David Parmeggiani 'Rojo'. In testa e in sala prove c'erano già brani strutturati diversamente, più ricchi ed arrangiati e più vicini alle sonorità anni '90. Abbandonata l'irruenza della prima fase, nell'estate del 2015 i Chicken Queens entrano in studio (il Dude Music di Correggio) con l'idea di registrare un lavoro più maturo, studiato, di sicuro meno primitivo. Grazie al produttore Stefano Riccò (Ligabue, Elisa, Rats) le musiche si impreziosiscono di interventi di mandolino elettrico, armonica, tromba, violino e tastiere, oltre che del basso, pur magicamente non perdendo molto dell'immediatezza dei loro esordi. E' chiara qui la consapevolezza degli intenti: stravolgere sì il blues in chiave moderna e con un linguaggio personale mantenendo però intatti i riferimenti del passato, dal punk al garage, atteggiamento del resto rimarcato dai continui omaggi sparsi per tutto il disco.
   Buzz, questo il nome del nuovo album, esce a Febbraio 2011. 'Buzz' in riferimento al chitarrone fuzz di Matteo (anche nella grafica del titolo le due parole si accavallano) che come suono onomatopeico ha ricordato ai due il ronzio dell'ape regina tanto da comporre in tema il brano di apertura degli otto pezzi del disco. I brani di Buzz nascono da spunti melodici, vocali e strumentali proposti da Matteo e da idee ritmiche presentate dal batterista in sala prove, che prendono una forma più definita in fase jam (grazie alla forte sintonia tra i due), per venire poi registrati in pre produzione ed infine riarrangiati. Il risultato è un album rock e blues con attitudine punk che, sebbene stilisticamente diverso dal primo, risuona ancora molto 'catching'. Edito da La Clinica Dischi, doveva uscire in febbraio ma viene definitivamente presentato sabato 9 Aprile.
   Ecco, siamo giunti quasi alla fine dell'articolo e credo che molti di voi a questo punto si stiano chiedendo come mai Edp presenti ed approfondisca un trio! Ebbene... in realtà i Chicken emiliani si lasciano ancora definire un duo, a due vengono presentati i loro profili social e in due compongono in sala prove tant'è che alla fine abbiamo deciso di considerarli ancora parte di questo mondo di 2-man bands, incastrandoli ora nella categoria dei "duo con bassista su palco", come altre 2-piece che hanno prima o poi optato per questo stratagemma. Soddisfatti della spiegazione? Se sì procedete pure con la visione del video "Clap Your Hands", quinta traccia del disco, con l'ascolto dell'intero album su Bandcamp, con la presentazione veloce della loro etichetta di supporto e con l'approfondimento dell'album grazie alla competente recensione del nostro collaboratore Bob Cillo, già chitarrista e vocalist dello sporco e deragliante treno blues barese DIRTY TRAINLOAD. Purtroppo in questo articolo mancherà l'intervista ai nostri due, Matteo Capirossi e Luca Sernesi del duo Chicken Queens da Modena, in quanto si trovano in fase critica, prendendo addirittura in considerazione lo scioglimento della band. La loro pagina Facebook è ferma a metà settembre e nessuna dichiarazione ufficiale è ancora stata pubblicata per cui noi ci auguriamo si tratti soltanto di uno sbandamento momentaneo, una fase di stand-by, e che i due (i tre? O altri due e altri tre...) riescano a riproporre su palco la magia dei Chicken Queens. Sono molti coloro ai quali già manca questa band... lunga vita ai Chicken Queens!

Clap your hands” Official Video https://www.youtube.com/watch?v=ZL104ithMrY
Ascolto integrale di "Buzz": http://thechickenqueens.bandcamp.com/releases


LABELS
La Clinica Dischi www.laclinicadischi.com
La Clinica Dischi è innanzitutto un collettivo, un’etichetta discografica indipendente nata nel 2013 dalla collaborazione tra alcune band attive nella zona della Spezia, che si propongono sulla scena musicale italiana. Una collaborazione/contaminazione costruttiva dei vari generi musicali. L’intento è promuovere i progetti musicali emergenti con iniziative concrete, autonome e libere, che creino un’alternativa autogestita ai canali tradizionali, in modo da fornire a gruppi e solisti un adeguato supporto organizzativo e tecnico: management, ufficio stampa, booking, registrazioni audio e video. Il loro motto è: "le regole sono ciò che gli artisti rompono".
Nel roster, oltre ai Chicken Queens, hanno anche il duo chitarra-batteria pisano LA IENA, sempre di estrazione blues (Indie e AltRock in italiano).

Presenti nella nostra EmilyDuo Compilation


DISCOGRAFIA
UP FROM THE GRAVE

1.Shake Your Boobs 2.The Edge of Fear 3.Devil Blues 4.Intro 5.Goodbye Silly 6.Sorrow Blues 7.Wolkin' Hard 8.The King King 9.Bad Boys 10.Up from the Grave





BUZZ

1.The Queen Bee 2.Sweet Cold Bones 3.Rollin' and Tumblin 4.Holiday Blues 5.Clap Your Hands 6.Cherry Bomb 7.When the Sun Goes Down 8.She Looks




QUI lo ascolti


RECENSIONE
THE CHICKEN QUEENS "Buzz"
Lp 2016 La Clinica Dischi

Nel 1977 fioriva una nuova generazione di musicisti accomunati da un’urgenza espressiva che scavalcava raffinatezze tecniche, fronzoli e orpelli per mirare all’essenzialità di un sound crudo, diretto ed energico. Era il seme del punk, uno stile in aperta rottura con certo progressive rock degli anni immediatamente precedenti, accusato di avere un linguaggio lezioso, pedante e scolastico.
In questo Buzz, secondo album in studio degli emiliani Chicken Queens, si respira decisamente l’aria frizzante ed elettrica del “rock’n’roll ’77”.
Il lavoro si apre con il “buzz” di un alveare e prosegue con una carrellata di otto composizioni originali dal registro fresco e brillante.
Per questo secondo lavoro i due Chicken Queens, Matteo Capirossi alla voce e chitarra e Luca Sernesi alla batteria, decidono di arricchire il sound secco da tipico duo elettrico con il contributo di una serie di strumenti ausiliari quali basso, mandolino, armonica, tromba, violino, cori femminili e tastiere. Un plauso va al produttore Stefano Riccò per aver saputo sapientemente integrare questi strumenti nel mix senza snaturare il sound della band, che preserva comunque tutte le caratteristiche di energia, semplicità e immediatezza che si convengono ad una formazione elettrica in duo. Chiudono l’album i brani “When the Sun Goes Down”, con suggestioni alla Black Sabbath e la bella ballata “She Looks”.
Buzz dunque, nonostante l’impronta “derivativa” dell’approccio sonoro, è un bel disco che presenta una notevole freschezza e vivacità, degna erede dello spirito “proto-punk” a cui i Chicken Queens fanno appello.

Bob Cillo8/10






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Articolo e intervista ad opera di Giusy Elle


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