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martedì 16 giugno 2015

67. Quel pazzo duo dei KING KHAN & BBQ SHOW


   Propongo oggi un articolo a firma Marsuel Papel, il nostro recensore EDP dal Trentino, specializzato in rock'n'roll, garage e punk. Lui stesso milita in ben tre band dal sapore Sixties e scrive in una fanzine, Missin'Link, dall'uscita a date irregolari. E' anche Art Director in alcuni locali della zona dove gli è capitato spesso di presentare power duo, anche molti stranieri.
   Nel numero 2 della sua fanzine, Marzo 2010, ecco uscire questo esaustivo articolo sul chitarrista indo-canadese conosciuto come Black Snake o King Khan, del quale avevamo presentato anche noi una breve descrizione nel nostro post dedicato alla storia dei power duo chitarra-batteria (qui). Mentre nel nostro articolo ci siamo soffermati principalmente sul suo primo duo black metal, gli HARAMZADA, fondato in India nel 1994 con il batterista asiatico Iron Sheickh, e poi sull'energica e irriverente 2-piece KING KHAN AND BBQ SHOW (2003-2010), un mix di doo-wop, punk e soul, con il batterista Mark Sultan, Marsuel si destreggia invece sulla ricchissima e intricatissima carriera dello scoppiettante King Khan che si muove tra Asia, Canada e Germania, sempre alla rincorsa di garage band assolutamente originali, e del suo compare batterista. A voi oggi un po' di esterofilia... e se vi abbiamo incuriositi sappiate che al momento King Khan è proprio in tour in Italia con i suoi SHRINES, prossima data 18 Giugno a Bergamo...


KING KHAN and the BBQ SHOW
KING KHAN & HIS (SENSATIONAL) SHRINES
LES SEXAREENOS
MARK SULTAN aka BBQ
DEMON'S CLAWS
TANDOORI KNIGHTS
THE ALMIGHTY DEFENSER


"Le mille incarnazioni dei due componenti dalle origini non confermate del King Khan & BBQ Show, King Khan e BBQ appunto (quest’ultimo conosciuto anche come Mark Sultan) avvolgono il duo canadese in un'aurea di mistero. La loro storia ha dell’incredibile, e la cosa bella è che è ancora in corso; è emozionante sapere che anche noi siamo in tempo per viverne un pezzettino. Questi due personaggi calcano insieme i palchi di mezzo mondo da più di 10 anni, ma nel corso di due miseri lustri hanno dato vita a una galassia di formazioni e progetti paralleli la cui discografia è difficilmente ricostruibile. Iniziano a suonare, il primo la chitarra e il secondo la batteria, in un gruppo punk chiamato The Spaceshits, le merde spaziali, con base a Montreal e rimangono nei ricordi dell’underground canadese per i loro show di 15-20 minuti, a base di risse sul palco e lancio di oggetti sul pubblico. Pubblicano 2 album tra il 1997 e il 1999, prima di essere definitivamente banditi da tutti i locali della loro città e di imbarcarsi in una tournée europea, che porterà allo scioglimento del gruppo e ad una svolta nelle “carriere” dei nostri eroi. Infatti dopo un concerto in Germania, King Khan (che ai tempi si faceva chiamare Blacksnake) decide di abbandonare le merde spaziali e di fermarsi in Europa. Qui dà vita a uno dei gruppi più vitali ed originali del sottobosco rock’roll mondiale. Stiamo parlando di King Khan & His (Sensational) Shrines, che virano su sonorità soul, funky e r’n’b, condite dell’energia fulmicotonica che ha sempre contraddistinto il frontman e chitarrista re dei mongoli. In formazione vengono inclusi sia nomi di spicco che hanno suonato con gente a caso quali Curtis Mayfield e Stevie Wonder, sia ragazzi giovani e sconosciuti. Fiati e tastiere danno un tocco soul agli Shrines, che tuttavia conservano la sregolatezza punk del leader King Khan: il loro primo concerto a Londra viene sospeso dalla polizia e la band è costretta a scappare per la porta di servizio. Tra il 2001 e il 2004 pubblicano 3 album in studio, oltre qualche split con bands di rilievo come Dirtbombs e Reverend Beat Man e qualche compilation che raccolgono il meglio dei loro numerosi pezzi. Nel frattempo BBQ, tornato in Canada con gli Spaceshits, aggiorna la formazione della band, includendo una ragazza alle tastiere e virando su suoni più sixties. Nascono così Les Sexareenos, uno dei gruppi garage rock’n’roll più selvaggi e cavernicoli che il Canada abbia mai visto dopo i fasti Gruesomes negli anni ’80. Anche qui 2 LP e numerosi concerti in giro per il Nord America. Ma nel 2002 si cambia ancora, via tutti e rimane lui da solo: BBQ, la one-man-band più grezza del creato. In mano la chitarra, ai piedi grancassa e rullante, a fare da sottofondo al suo inconfondibile timbro vocale. I suoni si fanno più rock’n’roll e rockabilly, e il successo immediato lo riporta a suonare in Europa, dove rincontra il suo vecchio compagno di band delle merde spaziali, King Khan. Fu così che nacquero King Khan & the BBQ Show, un duo, un programma. Il connubio di questi due geni indiscussi del grezzume goliardico a bassa fedeltà ha dato vita ad una delle formazioni più ironiche, sfrontate, irruente, trasformiste, anti tecniche e allo stesso tempo emozionanti che la storia della musica e del live show abbia mai conosciuto. Provate a guardare i loro video su Youtube: valgono più di tutte queste parole. King Khan a petto nudo, pancia in fuori e gilet in pelle, con un elmo prussiano in testa, si dimena sgraziatamente maltrattando una chitarrina; Mark Sultan (il nuovo pseudonimo di BBQ), seduto su una sedia, con gli arti inferiori suona le percussioni e con quelli superiori la chitarra, vestito come uno sceicco arabo, con turbante e tutto il resto: un sultano appunto. La loro musica va dal rock’n’roll puro e grezzo, al garage americano, al frat rock più ballabile, al punk più sfrenato. Un'orgia di sudore e melodie blues che vaga da anni per il globo, fermandosi ogni sera da qualche parte a proporre show dionisiaci ai nativi del luogo. Fino ad ora 3 gli album in studio: l’omonimo del 2003, “What’s for dinner?” del 2006 e l’ultimo “Invisible Girl” del 2009, forse il più vario, ma sempre fedele alla ricetta dei precedenti. Questi due personaggi tuttavia non si fermano. Vedendo il calendario dei loro concerti non si capisce dove trovino il tempo di incidere tutti i dischi dei loro rispettivi progetti paralleli: nel 2005 vanno in tournée con i Mojomatics, duo veneziano conosciuto a livello internazionale, con i quali danno vita ad un gruppo occasionale, i Ciaoculos, incidendo anche un 7”. Lo stesso anno vediamo BBQ a suonare coi famigerati Demon’s Claws, la peggiore r’n’b band di Montereal mai esistita, che sul palco combatte a colpi di bottiglie di vino (vedi Missin’Link n° 0). L’anno successivo, non pago della loro furia, mette insieme un gruppo con un membro dei Chocolat, altra interessante formazione canadese. E’ il capitolo Mind Controls, questa volta dedicato totalmente al punk’77 più veloce e scarno. Basso chitarra e batteria, senza uan-ciù-tri-for. Un LP, qualche concerto e via. Inarrestabile! Tra una side band e un disco con King Khan riesce ad infilarci anche un album da solista, a nome Mark Sultan, a ricordare il suo amore per l’esibizione chitarra/voce/batteria tutto da solo: questa volta i ritmi sono più pacati, maggiormente blues e rock’n’roll, ma le melodie sempre splendide nella loro semplicità, basta uno xilofono per rendere il tutto più confortevole. Intanto King Khan sforna 45giri con questo e quel personaggio con cui si è trovato per caso in un bar in giro per il creato e ha deciso di incidere un disco la sera stessa. Cocobeurre, Saba-Lou o i recentissimi Black Jaspers sono solo alcune delle sue incarnazioni. Le ultime novità del 2009 ci raccontano di un Mark Sultan impegnato in un nuovo progetto con Bloodshot Bill, altra one-man band canadese di recente passata anche per l’Italia. Il gruppo, dall’improbabile nome Tandoori Knights, farà uscire un LP, è questione di pochissimo. Intanto potete gustarvi il loro singolo sul loro myspace: www.myspace.com/tandooriknights. Dall’altra vediamo la nascita di un nuovissimissimo supergruppo composto da niente popo di meno che i Black Lips (vedi Missin’Link n° 0) e i nostri due eroi canadesi: the Almighty Defenders!!! I difensori dell’onnipotente: non poteva esserci nome più azzeccato per il complesso che unisce i due gruppi più blasfemi nel nord America. A settembre ha visto la luce il loro primo omonimo album per l’etichetta losangelina In the Red, e non potete perderlo. Ad ogni modo non preoccupatevi, non sarà sicuramente l’ultimo capitolo della saga di King Khan & the BBQ show, la storia continua... 


Discografia consigliata:
Almighty Defenders – s/t (2009) King Khan & the BBQ Show – s/t (2003)
King Khan & the BBQ Show - Invisible Girl (2009)
King Khan & the BBQ Show – What’s for dinner? (2006)
King Khan and The Shrines - The Supreme Genius of King Khan and The Shrines (2008 Vice) Mark Sultan - Sultanic Verse (2007)
w/Black Lips Christmas split (2007)
Mind Controls – s/t (2006 P. Trash)
Les Sexareenos - 14 frenzied shakers (2001)
Tandoori Knights – 7” (2009)
Ciaoculos – 7” (2005)












Marsuel Papel"





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