mercoledì 13 agosto 2014

33. DIFFERENCE: Dirty pop duo

INTRO E BIOGRAFIA
   Il solleone, le città che si svuotano, le agognate vacanze... Agosto è il mese più atteso dell'anno e lungamente sognato per gran parte degli Italiani, ma non per i nostri Differènce! Loro ci vedono soltanto lo stress, il caldo soffocante, il mare a tutti i costi, le coppie che "scoppiano"... da questa idea nasce "Agosto Divide", l'ultimo album in studio dei due e primo singolo estratto, da cui anche il video. Niente festival o date estive per loro, quindi, che si stanno invece preparando per il tour autunnale di promozione. Una retrospettiva del duo, un'intervista e la futura recensione all'album per noi che invece approfittiamo dell'omonimia per postare questo articolo proprio nel mese di Agosto...


   Ma partiamo per gradi. Il duo capitolino prende forma nel 2011 dalle ceneri di un duo/trio, gli AFFY BUD (1999-2009), la cui mente era Maurizio Lollobrigida, chitarra e voce, che ora assolda alle pelli il batterista Enrico Strina, entrambi classe 1983. Maurizio da sempre era stato affascinato dalla line-up a due e l'arrivo dei White Stripes è per lui una folgorazione, anche dal punto di vista del songwriting e del recording. Gli Affy Bud già avevano una line-up mobile e ogni tanto si ritrovavano in duo, anche per lunghi periodi, inoltre per un paio di anni Maurizio aveva fondato anche un altro duo, i GREEN OIL (2008-2009), con alla batteria l'allora compagna Cristina. Recentemente passa inoltre alla sezione ritmica nel duo chitarra-batteria WESTERN NOISE ORCHESTRA, una 2-piece condotta, alla chitarra e voce, da Daniele Gennaretti, fonico (ed ex manager) dei Bud Spencer Blues Explosion nonchè degli Honeybird & The Birdies. Si tratta di una formazione conosciuta nell'underground romano grazie alla notorietà di Gennaretti sebbene non abbiano ancora inciso alcunché di definitivo (esistono solo alcuni video live su youtube) ma sta a dimostrare la convinzione incrollabile di Maurizio nei confronti di questa specifica line-up. E' così che, all'ennesima separazione degli Affy Bud, il chitarrista opta definitivamente per una formazione a due, dando luce quindi ai Differènce.
   Nell'aria c'è voglia di cambiamento, di iniziare un nuovo ciclo, rendere i pezzi ancora più semplici e diretti, pertanto i due decidono per una 2-piece essenziale, senza sovraincisioni in sala prove, senza tracce di basso, e soprattutto senza l'ausilio dell'elettronica: un duo purista sotto tutti i punti di vista, che riesce in ogni caso a "riempire" ogni spazio sonoro con la propria grinta e la sua vocazione grunge. Voglia di cambiare, di rinnovarsi, si diceva, da cui il nome Differènce (pronunciato all'inglese, dove l'accento serve solo per distinguersi nella ricerca in rete...).
   I due incidono da subito un Lp omonimo con dodici tracce ripescate dai 3 Ep degli Affy Bud, e invece di proporsi ai locali con una semplice demo si presentano già con un prodotto completo; collaborano con Lorenzo Iervolino musicando tre suoi racconti scritti da cui l'audiolibro "Giallo Lampeggiante"; nel contempo si dedicano all'incisione di molte preproduzioni con l'intento di raggiungere il suono grezzo e "rock" che avevano ben in mente. L'impresa è come un gioco per i due, visto che Maurizio è un vero e proprio tecnico audio-video, con tanto di scuola quinquennale alle spalle. È stato fonico per le radio, ha registrato e co-prodotto dischi di molte band romane anche abbastanza rinomate (tra cui le prime opere del duo SADSIDE PROJECT), ha avuto esperienze nel cinema come montatore e tecnico audio-luci. Attualmente è fonico resident per uno studio di registrazione romano e si muove indipendentemente con il suo Mobile Rec Studio; nel tempo restante lavora come tecnico audio-luci-fonia per alcune compagnie teatrali in giro per l'Italia.
   "Agosto Divide" è quindi il secondo (ma il primo vero) album dei due, anch'esso registrato autonomamente, in un garage alla periferia Est di Roma, con l'ausilio di soli programmi open source; il primo anche con una vera programmazione e uno staff di lavoro consolidato tra booking e ufficio stampa. Dentro ci potete sentire un po' di tutto (dal blues al grunge, fino allo stoner, dai Balck Keys ai Pixies in un viaggio sonoro che si dipana dagli anni '70 fino alle influenze più recenti degli anni '90), viste le vaste influenze musicali dei due: Maurizio è nato come fan dei Nirvana e Green Day (tant'è che le prime esperienze su palco, solo quindicenne, lo vedono alle prese con le cover dei due) per passare poi al panorama nazionale (Afterhours, Verdena, Marlene Kunz) tanto da prediligere, alla fine, l'italiano per la composizione dei propri testi. E ancora Foo Fighters, Weezer, Silverchair fino alla folgorante rivelazione dei White Stripes. Enrico, da parte sua, è un gran conoscitore della storia della musica, tanto da essere un recensore, e come batterista ha militato in innumerevoli band, tutte dai generi più disparati: rock alternativo italiano (Stroheim Project), cover '70s (Prisma), musica originale con le Carote Sbriciolate (poi I Nervi) con cui si esibisce in tutta Italia in oltre 100 esibizioni e vince alcuni premi nazionali (Premio Amnesty, Roccalling – miglior gruppo e miglior batterista, Primo Maggio Tutto l'Anno Regione Lazio, Orte Music Festival): in questa formazione passa dallo ska e dal reggae elettronico al rock con venature cantautorali (simile ai Ministri). Parallelamente inizia l'avventura con i Carnot, band dal sapore Afterhours e Marlene Kuntz, con cui incide 3 Ep e 1 Lp con qualche buona recensione. Suona per tre anni con i The Banditi (ex Jacinto Canek) con cui si esibisce in oltre 70 occasioni tra Italia, Germania, Croazia, Slovenia, Bosnia e infine mette su con Maurizio i Differènce. Ma il grunge e il rock anni '70 rimangono le sue passioni incrollabili (John Bonham il suo punto di riferimento). Enrico, dopo il diploma al Liceo Classico, si è laureato in Scienze Politiche ed attualmente sta ultimando il dottorato di ricerca in Sociologia dei Conflitti. Ha lavorato e lavora, prima e durante il dottorato, nel mondo sportivo come dipendente di un'associazione calcistica (da buon ex calciatore ed arbitro) e scrive di politica e di musica sull'Huffington Post, dopo aver trascorso tanto tempo su un sacco di fanzine e piccoli quotidiani cartacei. Gente tosta, questi due dei Differènce!!! Che con la loro 2-piece hanno già suonato assieme a parecchi artisti della scena nazionale, tra cui i Linea 77, Giorgio Canali, Andrea Ruggiero, Electric Superfuzz, Sadside Project.
   Maurizio ed Enrico amano definirsi un "dirty pop duo", pop nel senso che compongono brani in tipica forma-canzone dal testo in italiano, molto orecchiabili, ma "dirty" in quanto i suoni non sono assolutamente patinati anzi, volutamente ruvidi e grezzi come un buon sano power duo dovrebbe essere. Il risultato? Una bella musica grintosa, un disco "ruvido" ma non necessariamente rabbioso, dal sapore alt-rock e post-grunge... insomma, godibilissimo e tutto da ascoltare! Ecco quindi un assaggio grazie al video della main track "Agosto Divide" e il link all'ascolto dell'intero album su Soundcloud. A seguire l'interessante intervista con i nostri, simpatici due...




INTERVISTA
1. Buongiorno a voi, Maurizio ed Enrico, e benvenuti tra le pagine del blog EDP. Tante informazioni base le abbiamo già fornite in fase di presentazione del vostro duo, quindi direi ora di farci una chiacchierata in generale. Innanzitutto, perché tanta avversità verso l'estate, specie verso il mese di Agosto? Avete passato le ferie abbandonati in colonia, da piccoli? ;)
Enrico: nessuna vacanza in colonia, almeno per me. Io in estate mi trovo proprio male. È uno stato dell'anima e mentale, oltre che meteorologico. Non è solo il caldo che mi ammazza, è proprio quest'aria di riposo forzato per tutti, quasi doveroso, un po' come festeggiare per forza Natale o Capodanno. Weber le chiamava “azioni tradizionali” e penso che non ci sia niente di più finto e stressante. Mi piace per una settimana, poi mi sento annoiato e pure un po' malinconico.
Maurizio: amiamo scherzarci su questa cosa, in realtà non è una vera e propria avversità verso l'estate. Quel che veramente rappresenta è l'analisi di come può diventare deprimente il mese di Agosto, almeno in una città come Roma, se riesci ad andare in vacanza altrove ok, ma se devi restare è terribile, la città si svuota, il clima è insopportabile, è tutto chiuso, compresi gli spazi serali dove si va per vedere concerti, per prendere aria, chiacchierare, passeggiare: tutto finisce e chiude. La città sembra abbandonata, e dà un malinconico senso di tristezza. Inoltre ricordo chiaramente che quando avevo circa quindici anni era il mese in cui mi separavo dagli amici per andare alla casa al mare, non che stare al mare in fondo mi dispiacesse, ma ricordo che provavo questo senso di distacco dal mio mondo, appunto una divisione forzata.

2. Dalle varie interviste che ho consultato mi siete sembrate due persone simpatiche, quasi dei mattacchioni e voi stessi vi definite "cabarettisti", com'è allora che le tematiche dei vostri testi si incentrano sempre su argomenti melanconici: separazioni, rapporti difficili, amicizie che si disgregano? Vi ispirate a fatti personali, storie che vi circondano o descrivete uno scenario immaginario? Non siete assolutamente pessimisti ma la vena melanconica è sempre presente, voi dite che i vostri sono "testi rimuginanti"... è che siete persone abituate a pensare sulle cose, quindi vi accorgete che non c'è proprio "nulla da ridere"?
E: sì, io sono uno parecchio riflessivo e amo stare da solo e in silenzio per buona parte della giornata. Sarà il fatto che sto provando a fare il ricercatore di professione. Ho necessità dei miei tempi e spazi e questo mi porta a riflettere in modo spesso vorticoso. A volte in modo pessimista, più spesso in modo ottimista. Dal vivo poi preferisco un approccio più “simpatico”. Anche nella vita di tutti i giorni nell'intimità sono molto pensieroso e nell'approccio con gli altri appaio (dicono) come uno molto socievole.
M: Anche io sono riflessivo e ho bisogno dei miei spazi, ma amo anche scherzare e ironizzare sulle cose. Le nostre canzoni prendono spunto da esperienze personali, e fatti di persone attorno a noi, sono riflessioni atte a capire quanto a volte ci si complica la vita inutilmente, non c'è pessimismo, anzi, sono descrizioni di come i rapporti si complicano senza che ve ne sia necessità, non c'è rabbia verso il mondo, anzi c'è la voglia di imparare a non complicare più le cose.

3. Siete tra i pochi duo italiani a cantare nella propria lingua, so che vi piace avere un rapporto diretto col vostro pubblico (suonate più volentieri in mezzo a una stanza col pubblico attorno piuttosto che su palco), è per dare un messaggio subito recepibile?
E: considero la lingua italiana una delle migliori sul pianeta per esprimere i concetti anche in forma poetica. Ma se ne occupa Maurizio, io do solo un aiuto in fase di finalizzazione. Fosse per me, suonerei sempre in mezzo alla gente. Ci piace la dimensione “busker” e ci siamo attrezzati per suonare in questo modo, anche se preferisco suonare ad un volume più importante. Il volume crea una piccola distanza tra te e l'ascoltatore, ma può anche creare coinvolgimento.
M: L'italiano mi aiuta a esprimere meglio dei concetti che con l'inglese avrei avuto difficoltà ad esprimere, in quanto non mia lingua madre. Per quanto riguarda i live, per me il massimo è quando si ha la sensazione che il concerto lo si sta facendo tutti insieme, pubblico e band.

4. Una domanda provocatoria: siete iscritti alla SIAE? So che molte band underground sono inorridite da questa associazione, mentre conosco alcuni artisti, anche non famosi, che tra qualche passaggio radio e tanti concerti propri, ne fanno una forma di introito da non sottovalutare. Come la pensate al proposito?
E: non sono iscritto alla Siae e personalmente la ritengo una forma di estorsione. Non che sia errato tutelare il diritto d'autore, anzi è sacrosanto e io stesso ho depositato in passato brani con il mio nome, ma potrei pure non voler tutelare l'opera. Lascerei la libertà di scegliere se aderirvi o no. Faccio un esempio: ritengo assurdo che se io voglio regalare il mio disco magari fatto in casa debba obbligatoriamente pagare il bollino Siae per “distribuzione gratuita”. L'opera è mia e, se permettete, me la gestisco io. Sullo sfruttamento economico dell'opera entriamo in un'altra sfera di considerazioni. Il bollino per la vendita sul cd è come uno scontrino “preventivo”: alla fine è come vendere della merce in un negozio, ci posso stare, quello lo vedrei come l'unico obbligo accettabile. Pagare le tasse non è bello, ma è giusto se uno poi riavesse indietro i servizi per cui paga.
Alternative?
E- Abbiamo messo in vendita il cd a 5 euro ai concerti, mentre sulle piattaforme internet si trova a circa 3-4 euro (tra cambi dollaro-sterlina-euro e a seconda del negozio online fluttua un po'). Crediamo che la musica e gli artisti vadano ripagati, su dischi e live, per i loro investimenti e per i loro sforzi e soprattutto perché stanno offrendo un momento quanto meno di svago con i loro concerti. Il problema, oltre alla tassazione a volte eccessiva, è anche tutta la rete di intermediari che si pongono in mezzo tra i musicisti e gli ascoltatori. Noi quando vendiamo un cd a 5 euro ci rifacciamo quanto un gruppo che si è affidato ad una distribuzione nazionale e ad un'etichetta media, con la differenza che se passi per un distributore ed un'etichetta il prezzo finale dell'opera (e spesso pure del live) triplica. Preferiamo un concetto di musica popolare e per tutti e ci piacciono quelli che vengono a fine concerto e si prendono il nostro cd facendo la colletta. Ad una serata sono venuti tre ragazzi che ci hanno dato 2 euro a testa e si sono portati via un cd originale e due cd vergini offerti da noi per masterizzarselo. A fine concerto inoltre mettiamo a disposizione gratuitamente il nostro primo disco via usb: vieni con una pennetta o un cellulare e noi te lo mettiamo gratuitamente lì. Mi chiedo spesso ancora a cosa servano i cd fisici se non come feticcio o come oggetto per le riviste che ti recensiscono, ma ormai il futuro è, fortunatamente, il web. Ascoltiamo i dischi lì e se poi ci piacciono andiamo ai concerti e li compriamo direttamente dalla band o facciamoceli spedire. Propongo un'ultima cosa: la gente compra poco sul web? Creiamo un sistema per cui l'acquirente va al negozio e dice al negoziante di acquistare via web un disco e di confezionarlo a richiesta: con la copertina, col libretto, senza libretto, con la serigrafia su cd, senza serigrafia su cd. Risparmieremmo molto e potremmo customizzare il disco a nostra scelta, andando incontro ad un "up to you" molto più gradevole e che permetterebbe a tutti di spendere secondo le proprie tasche e quantità desiderate.
M: non posso aggiungere altro, ha detto tutto Enrico ed è il mio stesso pensiero.

5. Parlateci della copertina dell'album "Agosto Divide", un primo piano su una bocca che urla, grida (di spavento, di rabbia...). Qual'è il messaggio che parte dalla cover? Di chi è il disegno?
E: il disegno è di Domenico Migliaccio, attuale batterista dei Sadside Project ed ex membro degli Affy Bud, la formazione da cui poi sono nati i Differènce. La bocca urla per una serie di motivi. Io ci vedo un urlo di paura, contro la solitudine che Agosto impone in una grande città come Roma.
M: forse è un grido liberatorio, magari anche di gioia.

6. Maurizio, tu sei fonico di professione e so che avete lavorato molto per ottenere il suono preciso della vostra band, quello che avevate in mente: ce ne puoi parlare? Qual'è il vostro approccio di fronte al taglio di frequenze dei bassi?
M. Per il suono del duo abbiamo scelto un approccio piuttosto naturale, nel senso che abbiamo registrato in presa diretta la base e sovrainciso le voci, in maniera piuttosto tradizionale. Non c'è una grande manipolazione dei suoni per quanto riguarda il missaggio, o meglio, ho cercato il più possibile di simulare un approccio simil analogico, a volte le uniche equalizzazioni presenti sulla batteria sono di tipo correttivo, ovvero per togliere qualche frequenza in eccesso senza esagerare con incrementi o tagli drastici. Ho preferito lasciare i suoni al naturale, inoltre ascoltando il nostro disco si nota una stereofonia non troppo aperta, addirittura siamo affascinati dal mono, per esempio il suono della batteria arriva su parecchie canzoni per un buon 50% da un mono room mic posizionato a circa tre metri in fronte al drum set. Non ci preoccupa neppure troppo l'assenza delle frequenze del basso, i power duo che in qualche modo simulano la presenza del basso li apprezziamo, ma troviamo affascinante chi mantiene quella distribuzione sonora minimal tipica per esempio dei primi due dischi dei White Stripes. Quello che sicuramente amo fare è giocare con le accordature, di norma sto un tono sotto e spesso uso un'accordatura aperta con la corda bassa un ottava sotto. Grazie per averci svelato i tuoi "segreti"...

7. Raccontateci qualcosa del video dal primo estratto dell'album.
E: abbiamo lavorato con Antonella Sabatino di Dinamoscope. Lo abbiamo fatto in 10 ore circa, approfittando della casa di una nostra amica nella periferia sud di Roma. Avevamo fatto entrambi video live ma non video in cui recitavamo delle parti. È stato divertente e pure un po' stressante! L'idea è nata in buona parte da Maurizio e da Lorenzo, uno dei collaboratori di Antonella. È girato in reverse, la storia si compie dalla fine all'inizio.
M: sono entusiasta dell'ottimo lavoro svolto dal team di Dinamoscope. Il video rappresenta perfettamente il senso del brano. Aneddoto: il video è stato girato in pieno inverno (inizio dicembre) anche se per via dell'ottimo lavoro svolto dai ragazzi sembra realmente estate: beh le scene in cui io e Enrico siamo sul tetto della casa in maglietta, sono state girate al mattino, potete immaginare il freddo che c'era. Penso facessero sui 4-5 gradi in quel momento...

8. Enrico, tu sei anche un recensore, come vedi il panorama italiano della musica underground? Ci vuoi consigliare qualche nuova band emergente? E poi, recensisci di tutto o sei specializzato in un genere specifico?
E: il panorama della musica underground italiana è interessante e pieno di buone idee, ma sostanzialmente poco originale. Siamo diventati abbastanza abili a rielaborare alcune cose che vengono da fuori (mi vengono in mente I Ministri) ma alla fine le uniche cose che creiamo davvero noi sono i vari Brunori Sas (il migliore), Dente ecc... Qualche anno fa ero più aperto musicalmente, ora preferisco addentrarmi negli ambiti dell'alt-rock e di tutto ciò che suona simile al grunge vero, e prediligo recensire album di quest'area musicale.
M: anche se la domanda è rivolta ad Enrico mi permetto di rispondere anche io, per dire che se pure è vero che la maggior parte dell'underground italiano ha uno stampo derivativo da realtà inglesi o americane, è pur vero che un carattere tutto suo ce l'ha eccome, l'influenza di Afterhours e Marlene Kuntz, Diaframma, C.S.I.... e potremmo andare avanti, ancora oggi è cosi grande che per forza di cose il rock alternativo italiano un suo linguaggio ce l'ha, sì ok che ho citato gruppi anche loro fortemente esterofili, ma che negli anni hanno sviluppato una loro impronta, un loro modo di fare le cose, di registrare, di missare i dischi, che per forza di cose ha influenza ancora oggi sulla scena. Ma poi in fondo penso che la ricerca dell'originalità a tutti i costi sia un freno, l'atteggiamento di molti fruitori che non ascoltano nulla di nuovo solo perché tutto è già stato fatto è fortemente conservatore, lo trovo limitante, sia per la musica nostrana che per quella che viene da fuori, in fondo è bella anche l'arte del riciclo intelligente. Per quanto riguarda il consigliare band emergenti, se dovessi fare tutta la lista non basterebbe certo questo spazio, ne citerò tre, Andy Malloy, Kevlar Distortion, che tra l'altro sono entrambi molto vicini a noi come attitudine, e poi sono rimasto molto colpito dal suono ultra etereo dei Weird, cercateli e ascoltateli tutti e tre, vale davvero la pena.

9. Com'è il panorama musicale a Roma, tanto a livello di band che di locali?
E: ci lamentiamo molto ma in realtà alcuni spazi ci sono. Manca totalmente la programmazione: ci si fa solo prendere dalle mode e spesso chi gestisce un locale non ha mai neanche visto una chitarra in spiaggia nè sa cosa significa andare in giro a suonare. Soffriamo la mancanza di una “scena” consolidata. A Roma mi vengono in mente posti come l'Init, il Sinister Noise, l'Alvarado Street, il Traffic, Locanda Atlantide, Le Mura. Sono tutti luoghi abbastanza ben attrezzati e di capienze diverse ma non c'è la voglia di creare un gruppo consolidato di artisti che condivida idee o collaborazioni. Molta colpa è dei localari (cui importa poco delle scene ma solo dei soldi da incassare a fine serata) ma altrettanta è dei musicisti. Siamo chiusi spesso nel nostro orticello e pensiamo solo al nostro piccolo tornaconto personale, con aggiunta di invidie e “rosicamenti” vari. Siamo un po' egoisti e più divisi della Sinistra in Italia.
M: A Roma ci sono e ci sono state band eccezionali, di tutti i generi, per tutti i gusti, davvero, e ci sono anche gli spazi, ma che non c'è la voglia di creare una scena unica che superi una volta per tutte le inutili e strette classificazioni di “genere” è vero. Le serate con più artisti, sono spesso troppo poco eterogenee, e troppo tematiche, come se fosse una regola da non sgarrare.

10. So che Maurizio ha una passione d'antica data per la formazione a due, raccontateci cos'è per voi un duo, l'alchimia vincente di questa line-up, i pro e i contro di lavorare in coppia.
E: mi trovo bene nella dimensione del duo. Sono pigro e accordarmi con più di due-tre persone è, passati i 30 anni, una fatica. L'alchimia è quella per cui puoi scrivere un disco in 10-12 prove (come è successo con Agosto Divide) e che puoi vederti ad intervalli irregolari. Ci sono periodi in cui suoniamo più volte a settimana e settimane in cui le nostre prove sono quasi inesistenti. Ci mettiamo poco a rimettere su l'intesa. Il contro è che la litigata “musicale” è subito anche personale, non c'è il filtro della struttura della band, che in qualche modo è allo stesso tempo una parte di te ma anche un essere vivente al di fuori di te.
M: Avevo già sperimentato la formazione chitarra-batteria in più di un'occasione e con risultati più che soddisfacenti in passato, anzi devo dire che all'epoca veniva vista come una cosa davvero strana, almeno a Roma, anche se già esistevano, e da parecchio, sicuramente da prima del fenomeno White Stripes, varie formazioni di questo tipo, tuttavia è stato proprio il successo enorme dei White Stripes che per me ha significato molto, e mi ha spinto a provare il duo, Enrico ha descritto in maniera completa i pro e i contro di questa formazione. A volte la mancanza di una struttura più completa spinge a cercare delle soluzioni ritmiche magari molto semplici ma che alla fine fanno risaltare l'essenza principale dei brani e questo a me stimola parecchio, ed è una caratteristica che mi esalta quando la ritrovo in altri power duo, per esempio i Japandroids. Nello specifico parlo della sensazione di ascoltare il brano così come è stato scritto; mi viene in mente il chitarrista che prova il pezzo, con il batterista che accenna il tempo sbattendo le mani sulle gambe, per simulare la batteria, ed è bello quando poi si ha la sensazione che la versione definitiva non si discosta molto dalla prima istintiva.

11. Avete avuto occasione di dividere il palco con altre 2-piece nel corso della vostra carriera? Avete un duo di riferimento?
E: che io mi ricordi, altri 2-piece no. A me piacciono i Black Keys.
M: ehehehe Enrico abbiamo diviso il palco con i favolosi Hi-Fi Losers, di Aprilia (LT), ricordi? Per quanto riguarda il riferimento devo ripetermi, White Stripes su tutti, poi mi piacciono molto i Black Keys sia i primi lavori, che le più recenti produzioni, dove suonano con altri strumenti, ma la loro influenza è solo parziale, alla fine nella nostra musica c'è più influenza di altre formazioni, non necessariamente power duo, e sto parlando in senso ampio di grunge e alt rock.
E: gli Hi-Fi Losers! Vero! Duo molto Black Keys degli esordi, con testi ironici e spesso anche comici. Il loro chitarrista, noto come Nash Il Pecetta, organizza un bel festival ad Aprilia ogni inizio settembre in memoria di un loro amico musicista deceduto in un incidente. È lì che abbiamo suonato con i Linea 77, incontrando un'umanità senza precedenti. Ci emozionammo molto ad abbracciare il padre del ragazzo che non c'è più che venne a ringraziarci per aver sostenuto la manifestazione. Li ringraziamo ancora per quell'esperienza.
Poche condivisioni su palco ma molte collaborazioni con altri duo, mi pare...
M: In effetti sì. Come fonico ho registrato e anche co-prodotto le prime opere del duo SADSIDE PROJECT, poi, più per gioco che per altro, ho fondato il duo GREEN OIL con la mia ragazza dell'epoca, Cristina, alla batteria. Fu un progetto più "discografico" che altro, abbiamo registrato qualcosa che pubblicammo su myspace e basta, niente di ufficiale, cose a cavallo fra il noise e il garage, il progetto si concluse lì e non facemmo alcun live. Infine sono stato e sono tutt'ora il batterista dei Western Noise Orchestra.

12. Ah sì, Maurizio, tu sei anche il batterista dei WESTERN NOISE ORCHESTRA, oltre che il chitarrista dei Diffèrence. Dicci qualcosa su questo duo e come cambia il mondo visto da dietro i tamburi... e a cosa il nome? Un mix di generi musicali e l'immagine di un'orchestra quando poi su palco si esibiscono solo due strumentisti...
M: Dunque, per quanto riguarda i Western Noise Orchestra: sono un progetto che prende come riferimento Jon Spencer Blues Explosion e Shellac con richiami vari anche a Radiohead, diciamo che potrebbero essere classificati come blues noise. Al momento siamo in pausa e spero incideremo il primo disco al più presto, ma non so proprio dirti quando, al momento. Attualmente ci sono giusto dei video presenti su youtube e quando saremo pronti con un'uscita tangibile ufficializzeremo definitivamente il duo. Per quanto riguarda il nome so poco, è un'idea di Daniele e credo l'abbia pensato parecchio tempo fa, senza però avere ancora precisamente l'idea della direzione sonora che avrebbe preso il progetto e soprattutto penso proprio che non lo pensasse come duo inizialmente, aveva questi pezzi da suonare, cercava un batterista e così mi sono proposto, e come accade per molti power duo abbiamo continuato così perché il risultato e la praticità di questa formazione ci convinceva e non sentivamo la necessità di prendere altri elementi; il fatto che nel nome ci sia la parola orchestra dona sicuramente un tocco ironico al progetto ma c'è anche l'intento di comunicare il fatto di essere proprio come un orchestra "in miniatura". Infine per quanto riguarda lo stare in un duo dietro le pelli rispetto a suonare la chitarra, la differenza che sento più grande è che ho la sensazione di essere meno esposto, per il resto cambia poco, o meglio, ho sempre visto il suonare come una forma di espressione che fa per me e che mi piace indipendentemente dal ruolo.

13. Quando inizierà ufficialmente il vostro tour promozionale dell'album?
E: abbiamo già fatto circa 10 date nelle settimane appena precedenti e appena successive all'uscita del disco. Dall'autunno partiremo, in collaborazione con Parlesia, il nostro booking.
M: ehehe....non saprei cos'altro aggiungere.

14. Grazie mille a voi, Diffèrence, per la disponibilità verso l'EDP con questa intervista. Vi auguro di ricevere grandi soddisfazioni dalla vostra musica e spero di potervi vedere presto in occasione di un live. Un saluto ancora dall'EDP tutto! Se volete lasciare un messaggio finale, a voi la parola...
E: supportate le band originali e sfruttate i social network. Oggi abbiamo i mezzi per conoscere chiunque, ovunque sia. Tutto ciò richiede pazienza, è per questo che Agosto Divide è 10 pezzi in 25 minuti. In meno di mezz'ora capirete chi siamo.
M: Anche in questo caso mi associo ad Enrico, supportate le band originali, e soprattutto l'undeground, mai fermarsi solo a ciò che passano i media più grandi, ed a un solo genere, c'è tanta di quella roba valida in giro, basta cercare e avere voglia di scoprire.

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DISCOGRAFIA
SOLO LE IMMAGINI 2010, Ep autoprodotto

1.Interferenze mediatiche 2.Solo le immagini 3.Bravo e simpatico ma saccente 4.Energia







GIALLO LAMPEGGIANTE 2010, mini-cd e digitale, audio libro con testi di Lorenzo Iervolino  










SIMILE 2011, Ep solo digitale, come anteprima del disco a seguire

1.Simile 2.Distrazione 3.Dissapore 4.Solo le immagini 5.Bastardo









DIFFERENCE 2011, Lp autoprodotto (cd e digitale)

1.Distrazione 2.Bastardo 3.Simile 4.Solo le Immagini 5.Autostima 6.Dissapore 7.Resina 8.Chiama 9.Interferenze mediatiche 10.Superzippo 11.Schiamazzi






AGOSTO DIVIDE 2014, Exit Music Label

1.Agosto divide 2.Quello che conta 3.Dissapore 4.Cinghiale 5.Ti pare poco 6.Non pensi più a niente 7.Tempesta magnetica 8.Io non ci credo 9.Adesso lo sai 10.Fare finta che non esistano gli anni '90





Prossimamente la nostra recensione dell'album




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